News. Su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Catania, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto hanno eseguito dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale di Catania.
Gli inquirenti hanno riconosciuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza nei confronti di: Amore Sebastiano inteso “Iano bum bum”, di anni 37; Bianca Giuseppe inteso “Iano”, di anni 34; Campisi Monica, di anni 31; Cavarra Concetta, di anni 33; Di Maria Giovanni, inteso Gallina, di anni 30; Lazzaro Corrado, di anni 32; Nastasi Paolo, di anni 36; Tiralongo Giuseppe inteso “Peppe Sobà” di anni 31; Vaccarella Corrado inteso “stucciu”, di anni 24 e Vaccarisi Gianluca inteso “Luca Pappaconi”, di anni 34, per i reati di estorsione, danneggiamento seguito da incendio, associazione finalizzata al commercio, trasporto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, porto e cessione di armi clandestine, tutti aggravati dal “metodo mafioso” e dalla finalità di agevolare l’associazione mafiosa denominata Clan Crapula attiva nel territorio di Avola.
L’attività di indagine, condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto, è iniziata nel mese di febbraio 2017 a seguito dell’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco in direzione di un cantiere edile sito nel comune di Avola. Le operazioni dei militari hanno consentito, inizialmente, di identificare e trarre in arresto i responsabili dell’episodio con l’accusa di estorsione, detenzione illegale di armi e danneggiamento seguito da incendio aggravati dal metodo mafioso, facendo emergere l’esistenza di un gruppo criminale organizzato e dedito alle estorsioni e allo spaccio di sostanza stupefacente, aggravati dalla finalità di agevolazione mafiosa, beneficiando di legami di parentela ed affinità con affiliati al clan Trigila di Noto e al clan Crapula di Avola.
Nello specifico, dalle dichiarazioni delle persone offese e delle persone informate sui fatti, da alcune intercettazioni telefoniche e ambientali, dalle riprese video filmate e dai contatti telefonici fra gli indagati, le investigazioni hanno confermato gli elementi già emersi inerenti l’attività estorsiva, permettendo altresì di appurare come il gruppo criminale in parola avesse anche dato fuoco, nella notte del 3 giugno 2017, ai veicoli della ditta incaricata della raccolta differenziata dei rifiuti del comune di Rosolini, G.V. Ecologia di Guglielmino Vincenzo a sua volta oggetto di interdittiva antimafia e sottoposta ad amministrazione giudiziaria, al fine di ottenere l’assunzione di alcuni suoi sodali, nonché di come lo stesso si fosse adoperato, agevolando il clan Crapula, nell’attività di spaccio di sostanza stupefacente, accertando canali di rifornimento provenienti da Catania, Siracusa e Palermo.